MADE IN VENICE & MURANO

Le perle veneziane, i paternostri e conterie

L’artigianato veneziano è molto ampio, ma ci sono alcuni aspetti che lo rendono sicuramente raffinato e raro, come ad esempio le perle, perline e murrine. A tal proposito, sembra che il Consorzio Venezia Perle si stia occupando di recuperare alcune lavorazioni antiche, inoltre, con una geniale idea, di costruire una scuola per conoscere e coltivare le tecniche antiche e mai dimenticate.

In effetti, il mondo delle perline veneziane affascina, basti pensare a quanta lavorazione vi è alle spalle, dalla tiratura della canna fino al risultato finale, un qualcosa che richiede un alto livello di abilità e soprattutto esperienza. Ebbene si, l’esperienza gioca un ruolo fondamentale e ci sarà bisogno delle perlaie più esperte che si occuperanno di istruire le nuove generazioni con tecniche tramandate e migliorate nel tempo.

La produzione di perline ha origini molto antiche, si parla di XIII secolo, tutto ebbe inizio a Murano, dove maestri di grande fama ed inventiva diedero il via alla fabbricazione di paste vitree, con lo scopo di creare pietre preziose come quelle utilizzate per i paternostri, ovvero il cristallo di rocca.
Tali pietre erano molto ricercate ed imitarle non era un compito semplice, ma col tempo, il prodotto venne raffinato e la richiesta da parte delle persone aumentò a dismisura, un fenomeno sicuramente piacevole che diede il via al vero e proprio boom. In pochissimo tempo le tecniche migliorarono e vennero sfornate sempre più perle, di tutti i tipi, di tutte le dimensioni, con ornamenti raffinati e ricercati. Grazie a questo fenomeno vi fu una grande richiesta di lavoro e molte donne iniziarono a lavorare per un progetto comune, occupavano di infilare, una manovra che le attribuì il nome di ‘impiraresse‘.
Col tempo si sa, le tecniche migliorano e le idee danno vita a nuove opere, infatti, nel XV secolo prese vita la rosetta, vale a dire un particolare tipo di perla, frutto di una lavorazione che prevede il taglio di una canna in vetro e successivamente arrotondata. Tale perla venne realizzata in tante colorazioni ed il successo non mancò, il prodotto era geniale ed esteticamente colpiva chiunque, persino all’estero, basti pensare che tali creazioni furono esportate in tutto il mondo, arrivando in Perù, in territorio Africano e negli Stati Uniti. Dopo poco tempo, i veneziani si accorsero che stavano dando vita a prodotti che avrebbero fatto la storia, le perline erano un must per chiunque, le donne impazzivano, ma tanti problemi erano dietro l’angolo.
Un problema su tutti era rappresentato dalla concorrenza, soprattutto da parte dei tedeschi, ma anche spagnoli e francesi, di conseguenza si sentì il bisogno di andare a proteggere tali creazioni, si decise di creare una situazione ideale per andare ad effettuare una produzione coi fiocchi. In breve tempo vennero sfornate tante idee, creazioni paragonate ad opere d’arte, ci si specializzò non solo in paternostri, ma anche in margherite, le quali si differenziavano dalle precedenti per dimensioni nettamente inferiori, oltre che lavorazione particolare. La tecnica migliorò sempre più, ormai non c’erano più limiti, si crearono veri e propri laboratori a Venezia, i quali si occupavano di produzioni proprie, un business che non conobbe mai crisi.


Nel Museo Correr è possibile ammirare tutto ciò, oltre ad alcune stampe che raffigurano le varie creazioni di un tempo, più o meno come i depliant moderni, era tutto fantastico, ma col tempo, purtroppo andarono ad alternarsi periodi di forte sviluppo e richiesta a periodi di stasi, fino ad arrivare al Novecento, dove ci fu la fine di tutto, un’arte che resta nel cuore e che non merita assolutamente di essere dimenticata. Le generazioni moderne dovranno riprendere questi patrimoni, far rinascere questo mito e creare prodotti fantasiosi, eleganti e ricercati come quelli di un tempo.


Foto provenienti da www.glioridivenezia.it
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