Ricami e merletti di Burano
0Il Merletto di Burano è il nome dato ad una particolare lavorazione manuale del merletto, nata nell’isola veneziana da cui prende il nome, e che per la preziosità dei risultati lo rende uno dei più pregiati merletti al mondo.
Merletto di Burano, con la sua lavorazione “in aria”, interamente manuale e senza l’utilizzo di tombolo o telai, è in qualche modo legata alle attività di pesca dell’isola. La tecnica della lavorazione in aria, infatti, pur ottenendo risultati completamente diversi, è molto simile alla tecnica con cui vengono manualmente aggiustate le finissime reti utilizzate per la pesca.
La leggenda narra che proprio le fanciulle delle famiglie dei pescatori trasportarono questa tecnica anche nella lavorazione di pizzi e ricami: un pescatore, promesso sposo, venne vanamente tentato dal canto delle sirene, cui non cedette per poter tornare dalla propria futura sposa. Fu invece la Regina delle Sirene a restare incantata dalla fedeltà dimostrata dall’uomo e, per fargli un dono, colpì con la coda la chiglia della nave, creando una schiuma da cui si formò un magnifico e leggerissimo velo nuziale per la giovane sposa. Il giorno delle nozze, tale e tanta fu l’ammirazione delle alte giovani, che cominciarono ad utilizzare aghi e fili sempre più sottili per imitare il vaporoso velo.
I primi merletti sono del 1500: splendide e leggiadre creazioni di ricami e merletti realizzate tramite la tecnica del “punto in aria”, come fossero piccole gocce d’acqua sollevate in aria dalla coda di una Sirena, per formare fiori, animali, disegni geometrici. Nel 1600, i ricami ed i merletti di Burano si arricchirono del punto a rosette, lavorato ricamando in aria piccoli fiori volanti, e del punto controtagliato, utilizzato per formare volute ampie sul rilievo delle cordonature di contorno. Alla fine del 1800, vennero introdotti nuovi punti nella lavorazione del merletto ed i ricami divennero vere e proprie opere d’arte. Nei primi anni del ‘900, la maggior parte delle donne di Burano non frequentava la scuola e, trascorrendo grande parte del tempo con le loro madri, si avvicinavano, ancora bambine, all’arte del ricamo e del merletto di Burano.
La Scuola Merletti era aperta alle giovani a partire dai 12-13 anni e solitamente le giovani cominciavano la scuola avendo già una discreta pratica e manualità nel ricamo. L’ammissione alla scuola, riservata alle giovani più dotate, era infatti molto ambita anche per ragioni pratiche. Fino agli anni ’50, la maggior parte delle case non era dotata né di riscaldamento, né di illuminazione: la Scuola Merletti non solo permetteva di sviluppare e perfezionare la propria arte, ma oltre ad una paga giornaliera, offriva la possibilità di riscaldarsi durante tutta la giornata di lavoro. Durante il 1900, le produzioni private diminuirono moltissimo: le merlettaie, prima ricercatissime non solo in Italia ma anche, in special modo, in Francia, andarono in gran parte a lavorare nelle concerie o nelle sartorie di Venezia, dove guadagnavano di più senza doversi spostare troppo da casa. Esempi di magnifici ricami e merletti di Burano, prodotti da privati o all’interno della Scuola Merletti, si possono oggi ammirare nel Museo del Merletto, un viaggio a ritroso nel tempo, alla scoperta dell’incanto di leggerissimo velo da sposa venuto in dono dal mare.