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I maestri vetrai

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L’arte della lavorazione del vetro ha origine lontanissime. Sin dalla preistoria il vetro venne conosciuto come prodotto naturale, prova ne sono i numerosi oggetti ricavati dalla lavorazione dell’ossidiana.

Le testimonianze più antiche di artigianato vetrario vero e proprio, risalgono ai Fenici ed agli Egizi che, in particolar modo durante la XVII dinastia, raggiunsero una altissima perfezione nella produzione e lavorazione del vetro. Ad Alessandria d’Egitto, centro di vetrerie d’eccellenza, nacque l’intaglio del vetro a scopo decorativo. La lavorazione del vetro, già nel 2000 a.C, contemplava la fusione di paste vitree colorate con cui venivano ricoperte piccole statue votive, maschere, amuleti, oggetti d’uso quotidiano come piccole tazze. Già allora, con la fusione ed il raffreddamento all’interno di stampi della pasta vitrea, venivano formate perle di varie forme, dimensioni e colori.Un maestro che plasma un cavallo in vetro di MuranoCon la conquista da parte di Roma, ci fu uno spostamento da alessandria d’Egitto che portò i migliori Maestri Vetrai nella capitale dell’Impero. A Roma, venne inventata la cannula in ferro che ancora oggi si utilizza nella lavorazione artigianale del vetro.

La tecnica della soffiatura del vetro, venne tramandata quasi immutata sino ai giorni nostri. Durante il Medioevo, fu Bisanzio a portare ad un altissimo livello la lavorazione del vetro. Qui fu infatti inventata la tecnica della sovrapposizione di due strati di vetro tra i quali venivano posizionate decorazioni in oro che trasparivano in superficie. I Maestri di Bisanzio diedero un forte impulso alla lavorazione del vetro in ambito artistico e tessere di vetro colorate o sovrapposte con decorazioni all’interno, andarono ad arricchire i mosaici bizantini. Caduta Bisanzio, centro dell’arte e dell’artigianato vetrario divenne l’isola di Murano, a Venezia, dove da oltre 500 anni si praticava la lavorazione del vetro. In epoca medioevale, infatti, l’uso del vetro si diffuse in maniera capillare in tutta Venezia poichè le perle di vetro colorato venivano largamente utilizzate negli scambi commerciali con l’Oriente. Non a caso, ancora oggi i luoghi in cui vengono prodotte le perle di vetro colorato vengono chiamate “conterie”. Nel 1291, dietro ordine della Repubblica di Venezia preoccupate per le possibili, devastanti conseguenze per la città di un eventuale incendio, tutte le fornaci per la lavorazione del vetro del centro storico vennero trasferite sull’isola di Murano.

Questo trasferimento dei grandi Maestri Vetrai sull’isola, portò pian piano ad identificare Murano come il centro mondiale d’eccellenza nella lavorazione artigianale del vetro. L’alta concentrazione di vetrai in un luogo abbastanza ristretto, diede nuovo impulso alle tecniche di lavorazione del vetro. A Venezia, risiedevano infatti i Maestri migliori al mondo e alla produzione di vetri per vetrate, tessere in vetro colorate, perline in vetro per collane, ben presto si affiancò anche la produzione di oggetti in vetro soffiato, mirabili capolavori di artigianato artistico in vetro, che vennero via via esportati in tutto il mondo e che legarono indissolubilmente il nome di Murano agli splendidi oggetti di vetro soffiato, di cui divenne la capitale mondiale.

I famosi maestri vetrai di Murano, Venezia

In questo periodo della storia, i vetrai si trovarono in una posizione abbastanza particolare: da un lato erano artigiani famosi e stimati in ogni parte del mondo, dall’altro erano considerati così strettamente legati alle sorti delle Repubblica di Venezia che venne loro impedito di trasferirsi in altre località, sia per tema di perdere la loro bravura, sia perché Venezia custodiva gelosamente il ruolo di capitale della lavorazione del vetro e non voleva rischiare di essere soppiantata da un’altra città. Durante questo periodo, si legò alla lavorazione del vetro anche la famiglia Barovier, di cui un discendente lascerà, durante il periodo rinascimentale, una profonda traccia nella storia creando il cristallo. Oggi la tradizione dei Maestri Vetrai non è sicuramente terminata: dalla produzione di opere mirabili che fondono l’arte del mosaico in stile bizantino con le più moderne tecniche di lavorazione del vetro, ai preziosi oggetti di artigianato artistico, ai famosi lampadari a gocce in vetro di Murano, a vere e proprie opere d’arte in vetro soffiato.

Non mancano a Venezia le scuole per apprendere questo millenario ed affascinante mestiere, che combina doti artigianali di altissimo livello e sensibilità artistica: dalla lavorazione di perle colorate, alla lavorazione di opere in vetro soffiato, la tradizione dei Maestri è ben lungi dallo scomparire.


Foto proveniente da: http://cosedafare.myblog.it, http://www.cancelloedarnonenews.com
29 Luglio 2017 |

Caramelle in vetro di Murano

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L’arte vetraria e la creatività proprie dell’artigianato artistico veneziano non conoscono momenti di crisi né mancano di innovarsi. Originali, di mille forme e colore, alcune con inserti di murrine veneziane, altre che imitano forme e colori di coloratissimi bonbon sono le Caramelle in Vetro soffiato di Murano. Caramelle tipo Rossana in vetro Splendide decorazioni da inserire in una ciotola che le mostra in tutta la loro bellezza, le caramelle in vetro di Murano sono impreziosite sia dai colori che dai materiali: intarsi in oro, caramelle in oro ed in vetro: un incredibile e davvero originale dono per decorare la casa con oggetti che siano insieme piccoli oggetti d’arredamento e piccoli capolavori di artigianato artistico. Finemente lavorate, le caramelle in vetro imitano talmente alla perfezione le caramelle reali: la profusione di colori e di forme, la splendida riproduzione in sottilissimo vetro della chiusura in carta trasparente, con le sue volute ed i suoi riflessi, trasformano un oggetto normale ed usualmente poco osservato come le caramelle, in un prezioso oggetto di arredamento. Ce ne sono di tutte le forme e di tutti i colori, alcune semplicemente in vetro colorato, altre con lavorazioni a mosaico, altre ancora con murrine interne, altre, preziosissime, in oro e vetro soffiato. Descrivere le caramelle in vetro soffiato di Murano è impossibile: troppe sono le forme, i colori, i mirabili riflessi. Caramelle colorate con striatureOccorre davvero guardarle per apprezzarne la finezza della lavorazione, la grande qualità dei materiali. Le Caramelle di Murano non sono semplicemente un regalo davvero originale: le Caramelle in vetro soffiato di Murano ci raccontano di Venezia e della sua storia, ci parlano del continuo e tradizionale interscambio fra arte ed artigianato, fra lavorazione preziosa e talento artistico nel disegno. La caramelle in vetro soffiato di Murano sono innovazione, fresca e divertente, senza perdere nulla della preziosità che naturalmente possiedono, una preziosità profonda che viene dal passato, dalla grande tradizione artigianale dei Maestri Vetrai, che in maniera mirabile si accompagna e si sposa con la tradizione dei Maestri Orafi, creando piccoli e preziosi oggetti d’arredo per portare la bellezza dell’artigianato artistico veneziano nelle nostre case. Caramella a righeChi sia stato il primo Maestro Vetraio a creare una caramella in vetro soffiato non è dato sapere: forse uno, forse tanti. La maestria nell’arte e nell’artigianato che da Venezia hanno portato il vetro di Murano ad essere famoso e ricercato in tutto il mondo, non sono figli di un unico grande inventore, ma sono il prodotto di una tradizione artistica e culturale viva, sempre in movimento, sempre alla ricerca del nuovo e del bello. Forse non importa chi sia stato il primo a creare una Caramella in Vetro soffiato di Murano, forse è addirittura meglio non saperlo: le Caramelle in vetro ci permettono di portare a casa un piccolo, preziosissimo frutto della tradizione artigiana ed artistica veneziana, summa di una tradizione secolare e di uno spirito innovativo, sempre alla ricerca di nuovi modi per esprimere arte e talento in maniera rispondente ai tempi.


Foto proveniente da: http://www.veniceglassarts.com http://www.labottegadeicristalli.com http://www.bestvenice.it http://www.ebay.it/itm/1-Set-15-CARAMELLE-grandi-6-CM-in-VETRO-di-Murano-/220550925447
29 Luglio 2017 |

I tessuti veneziani

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Venezia non è solo la città del vetro soffiato, altrettanto famosi e mirabili sono i tessuti veneziani. Tessuti d’artigianato artistico, basti pensare allo stretto legame che esiste fra la città di Venezia e l’arte dell’Arazzo.

Arredo fondamentale ed immancabile nelle ricche case borghesi, gli arazzi assolvono il duplice compito di decorare le stanze e di proteggere l’interno delle case dal freddo e dall’umidità, creando una sorta di intercapedine fra le pareti e l’interno della stanza.
L’arazzo non è semplicemente un tessuto: arazzi artistici decorano non solo le case, ma anche le chiese, i teatri e persino le imbarcazioni. Ma non solo arazzi, anche sete e velluti fanno parte integrante della storia e dell’artigianato locali: un viaggio alla scoperta dei tessuti veneziani è un vero e proprio itinerario turistico, che ci porta per un attimo indietro nel tempo, quando Venezia divenne famosa non solo per la lavorazione del vetro, ma anche per la produzione di sete, stoffe, velluti preziosi. Un esempio dei bellissimi tessuti Rubelli Venezia

I tessuti veneziani divennero infatti famosi, richiesti ed esportati in tutta Europa durante il XII secolo, quando grazie allo stretto legame con con Bisanzio, le sete ed i velluti della città si impreziosirono con una lavorazione sempre più ricca e preziosa, al punti da essere ammirati ovunque.
Le tecniche di lavorazione e decorazione dei tessuti si affinarono ulteriormente durante il XIV secolo, quando alle maestranze tessili della città si unirono molti esuli provenienti da Lucca e dalla stessa Bisanzio e la produzione di tessuti preziosi e finemente lavorati aumentò, sia quantitativamente che qualitativamente.
Tra i tessuti veneziani più richiesti ed ammirati, troviamo in special modo quelli di seta e di cotone, materiali che venivano importati tramite la fitta rete di traffici commerciali con l’Oriente, e quelli di lana, che venivano lavorate, nella fase iniziale, non a Venezia ma nell’entroterra, in diverse zone della pianura veneta. L’esternalizzazione delle prime fasi della lavorazione della lana era dovuta principalmente a motivi pratici. Innanzitutto, il lavaggio della lana che precede la lavorazione, richiede moltissima acqua corrente, che era di più immediata disponibilità nelle zone pianeggianti della Pianura Padana, e produce acque reflue di difficile smaltimento all’interno della città lagunare. Secondariamente, le operazioni di tintura comportano un odore assai forte e sgradevole, anch’esso di non facile dispersione all’interno della città. Il comparto del tessile che faceva capo a Venezia, ha attraversato virtualmente indenne diversi secoli ed ancora oggi presenta una produzione ricchissima, che unisce la tradizione alle nuove tecniche di lavorazione del tessuto. I tessuti veneziani più conosciuti sono il velluto, la cui lavorazione si diffuse a Venezia durante il XIV secolo, il damasco, la cui lavorazione venne importata a Venezia nel XII secolo e che, a partire dal XVII secolo, venne impreziosito utilizzando fili d’oro e d’argento, impreziosimento che, con l’aggiunta di effetti in rilievo, diede vita, nel 700, alla nascita del broccato.. La lavorazione del damasco è una lavorazione a due fili, effettuata tramite nodi ed occhielli. Questo tipo di lavorazione, che si esegue oggi su telaio Jacquard, consiste in un’armatura a raso diritto, con i motivi e le decorazioni lavorate a raso rovescio che presentando una diversa opacità, sfruttano la diversa opacità della tessitura per evidenziare i decori. Il damasco non ha quindi un vero e proprio lato diritto ed un lato rovescio, è un tessuto double face, anche se tradizionalmente viene considerato come diritto il lato in cui il disegno è formato dalla trama, ovvero il lato in cui il fondo è più lucido.
Originali tessuti veneziani soluzione ideale per diversi hotel di Venezia in stile venezianoNel corso dei secoli, le decorazioni ideate dai tessitori veneziani sono innumerevoli e molte sono quelle che vengono ancora oggi utilizzate per impreziosire oggetti d’arredamento o nell’alta moda.
Il nostro itinerario fra i tessuti veneziani potrebbe partire proprio da qui: dall’archivio della Tesseria Bevilaqua, che raccoglie più di 3500 disegni di preziose decorazioni, largamente utilizzate anche oggi presso la cui sede possiamo vedere numerosi e perfettamente conservati telai con cui nel 700 venivano lavorati i tessuti.
Ma i tessuti veneziani non sono solo storia che si è sviluppata fino ai nostri giorni: nello stupendo Palazzo Loredan Grifalconi, troviamo la sede di una tradizione antica nata in tempi moderni: le creazioni di Roberta Di Camerino, marchio di spicco nel Made in Italy, che nel 1950 iniziò a produrre borse fatte con tessuti di velluto riccamente e finemente lavorati a mano, utilizzando antichi telai veneziani. La linea di capi di abbigliamento disegnati da Roberta Di Camerino, nasce poco dopo, nel 1960, utilizzando la tecnica del trompe l’oeil, che riporta sulle stoffe l’illusione di veri e propri motivi pittorici. La produzione di capi di abbigliamento affianca, ma non sostituisce quello che è il segno distintivo del marchio, ovvero la lavorazione preziosa dell’accessorio.
I tessuti artistici della ditta Fortuny, ispirati a disegni di matrice orientale ed ai dipinti del Rinascimento veneziano, fanno parimenti parte della storia e della tradizione dei tessuti veneziani. Lo Spagnolo Mariano Fortuny, Veneziano d’adozione, coniuga la tradizione della lavorazione dei tessuti veneziani con una tecnica di stampa innovativa, ancora oggi tenuta rigorosamente segreta.
Storici sono anche i motivi di stampo bizantino e veneziano dei bellissimi velluti stampati ancora oggi a mano dalla famiglia Gaggio. La ditta Rubelli, una delle ditte veneziane più conosciute, è invece specializza nella tessitura e, accanto ai più moderni macchinari, troviamo ancora oggi in funzione telai risalenti al 700. L’archivio storico che contiene documenti tessili provenienti da ogni parte del mondo, è un viaggio attraverso la storia compiuto sulle ali delle splendide decorazioni che testimoniano lo sviluppo del gusto e dell’arte nel corso del tempo. I bellissimi broccati di questa produzione sono un’emozione da vedere e da toccare con mano nella sede dell’azienda, sita nella storica dimora della Regina di Cipro Caterina Cornaro, il Palazzo corner, che si affaccia sul Canal Grande.
Un itinerario alla scoperta dei tessuti veneziani, è un viaggio lungo la storia che ci farà guardare i tessuti utilizzati per la decorazione delle gondole in modo completamente nuovo e ci permetterà di apprezzare a comprendere appieno anche i tessuti più moderni.


Foto proveniente da: http://hotelprovatopervoi.blogspot.it/, http://atcasa.corriere.it/
19 Luglio 2017 |

Festa di San Marco e Veneziani nel Mondo di Montreal – Canada

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Anche quest’anno i Veneziani di Montreal, Canada, hanno festeggiato la Festa di San Marco, realizzando una magnifica conferenza sulla storia di Venezia, presso il Centro di Cultura Veneta di Montreal.
Il Vice Presidente dell'”Associazione Veneziani nel Mondo e Amici di Venezia” di Montreal, Antonio Gasparini, veneziano doc e rinomato imprenditore nel settore del vetro artistico di Murano, ha relazionato sulla Serenissima e sulle sue eccellenze storico-artistiche e turistiche dinnanzi ad un pubblico veneziano, veneto e canadese.

L'”Associazione Veneziani nel Mondo e Amici di Venezia” di Montreal, da sempre promotrice di eventi culturali di rilievo, organizzerà a breve, con la collaborazione ed il supporto dell’Associazione Veneziani nel Mondo, la mostra “Venezia ieri ed oggi”, che riguarderà opere artistiche, costumi storici veneziani, pitture, vetro di Murano, antichi merletti di Burano ed altre eccellenze di Venezia e prevedrà periodiche conferenze sulla Venezia di ieri e di oggi.
La Mostra avrà inizio il 7 agosto e terminerà il 12 ottobre 2014 ed avrà luogo presso il Museo e la Sala della Memoria della Casa d’Italia di Montreal.

3 Luglio 2017 |

Le originali murrine veneziane

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La luminosa Murano è ormai da secoli spettatrice e palco di una diatriba senza fine tra antico e moderno, tra dedizione ai canoni classici e affanno innovativo, sensibile a personalità che esercitano le pulsioni più intime nelle atmosfere da bazar medievali e artisti completamente dediti al presente. E proprio qui nasce la sua floridezza. Il lavorio interinale dell’arte veneziana del vetro e la frequentazione di personaggi internazionali di primissimo piano, hanno coadiuvato gli stessi artisti locali a render questa piccola isola un sito esclusivo, meritevole d’esser conosciuto, adorato, indagato, impresso nelle menti e sulle pellicole. A Murano, le murrine più belle e colorate del mondoLa Murrina, emblema assoluto del successo di Murano e del Veneto nel mondo, è un piccolo disco di cristallo, utilizzato in un’eclettica varietà di applicazioni in vetro, con lo scopo di aggiungere un’esplosione di colore ad una data creazione. La sua esecuzione avviene mediante sottili bacchette in vetro di Murano fuse a un cristallo nobile, e i vari colori ottenuti vengono sfruttati per produrre una vasta gamma di simboli e immagini. Le aste sono quindi allungate in modo da creare una canna lunga e sottile: quando questa nuova asta è stata tirata fino al diametro desiderato, viene tagliata per creare piccole forme discoidali: le Murrine, appunto, che così mantengono il simbolo o l’immagine precedentemente desiderati in fase di creazione dell’asta.
Il processo di realizzazione delle Murrine vede i suoi primi albori in Medio Oriente, oltre quattromila anni fa, ma è stato reso celebre solo nei primi anni del XVII secolo, grazie alla sapienza dei vetrai veneziani del tempo, memori della fortunatissima stagione dei celebri e ad oggi inestimabili vasi murrini, di origine latina, lavorati a partire dall’intaglio di una pietra dai colori unici, la murra, che Plinio elenca fra le gemme provenienti dal regno dei Parti, il cui costo già in epoca imperiale era molto elevato.

Originali murrine realizzate con il vetro di Murano Venezia

Le Murrine possono riprodurre infinite varietà di disegni: in tal modo, oltre che nella produzione di modelli a noi più familiari, come rappresentazioni degli oggetti di uso quotidiano, gli artisti si cimentano pure in design astratti composti da semplici forme circolari o quadrate, disegni complessi e dettagliati su commissione e, persino, ritratti di persone.
E’ a dir poco superfluo ribadire che a Venezia e in quasi tutti i territori della sua laguna, patrimoni dell’umanità UNESCO, si producono le Murrine più belle del mondo, molto richieste da antiquari e collezionisti, contro le quali nulla possono le scadenti contraffazioni di provenienza orientale.


Foto proveniente da: http://www.worldcasa.it/
14 Giugno 2017 |

Il merletto di Burano con filo d’oro e metalli preziosi

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Venerdì 26 giugno 2015 si é conclusa a Venezia l’iniziativa “Il merletto di Burano con filo d’oro e metalli preziosi”, progetto a bando regionale, L.R. 15/1994 – Progetti per il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale di origine veneta nell’Istria e nella Dalmazia. Il percorso culturale-formativo, che si é tenuto all’interno del prestigioso Palazzo Mocenigo, ha inteso approfondire la conoscenza dell’evoluzione storico-culturale del merletto di Burano, le tecniche di produzione del merletto e soprattutto la sperimentazione della lavorazione con utilizzo di filati preziosi per l’esecuzione dei punti. Le partecipanti dell’iniziativa, Milena Moskov e Sladana Vucetiv (membre della Comunità Italiana del Montenegro) e Gabriela Savron (Scuola italiana Ginnasio Gian Rinaldo Carli di Capodistria) sono state magistralmente guidate dalla docente Lucia Costantini, artista merlettaia di fama internazionale, che vanta numerose mostre personali in tutto il mondo.
Dopo l’analisi dei disegni tradizionali, la fase di orditura, la lavorazione e la realizzazione di diversi punti, le partecipanti hanno progettato e realizzato degli splendidi oggetti in merletto con filo d’argento e altri filati pregiati.
La conclusione dell’iniziativa ha avuto luogo presso la Sezione Relazioni e Cooperazione Internazionali della Regione del Veneto, alla presenza del dirigente Dott. Diego Vecchiato e in Comune di Venezia, alla presenza del Sindaco Luigi Brugnaro.

Vucetic, Moskov, Moretto, Costantini, Savron - Merletto di Burano, Venezia Pavan (maestro orafo), Vucetic, Moskov, Vecchiato, Moretto, Costantini, Savron - Merletto di Burano, Venezia Manufatti in merletto di Burano con filati preziosi Vucetic e Moretto con il merletto di Burano, Venezia In Comune di Venezia con il Sindaco Brugnaro - Merletto di Burano Merletto di Burano, Venezia

10 Giugno 2017 |

Murano è l’arte del vetro artistico

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L’Italia è un Paese ricco di storia, tradizioni, cultura. E’ un luogo magico e ammaliante, dove poter osservare ed imparare antiche arti e mestieri. Tra questi ve ne è uno nobile e affascinante, in cui l’arte si unisce alla chimica e che dona vita ad oggetti di rara bellezza.

Stiamo parlando del Vetro Artistico di Murano, il connubio perfetto tra storia ed innovazione, oggetti in cui ritrovare tutta la sapienza di mani abili e raffinate in cui il gusto e la qualità diventano uno dei marchi distintivi del nostro Paese nel mondo. Un buonissimo antipasto con la gransegola Proviamo ad immaginare un luogo dove tutto, forse, potrebbe accadare. Siamo a Venezia, nelle sue fiabesche lagune. Precisamente ci troviamo a Murano, un’isola della Laguna Veneta.
Benchè sia stata denominata per la prima volta solo nell’840, quest’isola ha origini molto più antiche; pare infatti sia stata fondata dai profughi di Altino, in epoca di invasioni barbariche. Un susseguirsi di eventi ci porta quindi fino al 1290, anno in cui fu decretato che tutte le vetrerie di Venezia venissero spostate a Murano a causa dei numerosi incendi (dovuti ai forni dei laboratori) che colpivano la Serenissima.

A Murano però la lavorazione del vetro era già presente da molto tempo, vi erano infatti sull’isola abili mastri vetrai che contribuirono nei secoli a rendere quest’arte famosa in tutto il mondo. Il trasferimento delle vetrerie a Murano fu positivo anche per un altro fattore. Con la presenza di tutti i laboratori su un’unica isoletta, era più facile controllare i traffici legati alla produzione del Vetro di Murano. Soprattutto però, era molto più agevole riuscire ad individuare i mastri vetrai che scappavano per esportare l’arte fuori dai confini nazionali. Qualcuno, tuttavia, vi riuscì e sembra che la nascita del “cristallo di Boemia” sia stata ispirata proprio dall’arte di alcuni mastri vetrai veneziani.
Murano arte del vetro artistico nell'isola dell'arte e della cultura venezianaL’epoca Medievale fu quindi il momento di “lancio” per Murano ed il suo vetro. Come nacque però quest’attività? Parte della storiografia narra che ad Aquilea, centro vicino a Venezia, ci fosse una grande attività di produzione vetraia. Il legame tra i due luoghi fu attestato da un documento, risalente al 982, in cui si leggeva di un mastro vetraio veneziano, Domenico. Negli anni a seguire, ulteriori documenti permisero di attestare l’importanza di Murano nell’ambito della produzione vetraia. Fu così quindi che Venezia, fino al 1300 fu l’unico centro in Europa a produrre raffinatissimi oggetti, grazie soprattutto alla presenza di Angelo Barovier, uno dei più grandi nomi del Vetro Artistico di Murano. Proprio grazie a lui ed alle sue conoscenze scientifiche, sono stati creati vetri così puri da sembrare cristalli, il lattimo ed il calcedonio.
Proseguiamo il nostro viaggio ed arriviamo al 1500, periodo in cui il Vetro di Murano vide il suo periodo di massimo splendore grazie alle conoscenze acquisite dai mastri vetrai durante tutto il ‘400. Fu proprio allora che iniziarono a delinearsi forme più essenziali e raffinate, il gusto si fece elegante e i laboratori davano vita a creazioni immortali, come i meravigliosi lampadari che ancora oggi possiamo ammirare ed i soffiati che addobbavano le tavole di tutti i nobili europei. Da questo momento in avanti i laboratori di Murano sono riusciti a ricreare nei loro prodotti tutta l’atmosfera di ogni momento storico, riportandone gusti, estetica ed interpretazioni.

L’Arte del Vetro di Murano ha conosciuto però anche dei momenti di crisi, dovuti alla concorrenza che si era scatenata a livello europeo e che mirava a togliere il primato all’Italia. Fu però, nel 1861, l’apertura del Museo Vetrario e la Scuola di disegno per vetrai, a risollevare la produzione dalla crisi da cui era stata colpita.
L’Arte non è solo sogno, impulso e creatività. Per poter arrivare a livelli d’eccellenza internazionale, ha bisogno di una tecnica studiata fin nei minimi particolari e quella del Vetro Artistico di Murano ne ha una ben precisa e molto particolare. Scopriamone ora qualche piccolo passaggio.
Innanzitutto diciamo che il vetro veneziano è sodico. Cosa vuol dire? Alla sabbia destinata a diventare vetro tramite fusione (la silice), viene aggiunta la soda che serve a farla fondere a temperature più basse. Questa preparazione veniva effettuata di sera; la notte era il momento ideale per fondere il tutto in modo da poter modellare la pasta di vetro il giorno successivo. Naturalmente, i passaggi sono molti, dalla stabilizzazione alla colorazione, la molatura e molto altro ancora, ma alcune tecniche restano ancora un segreto per i più.
Attualmente esiste una scuola per tutti coloro i quali volessero intraprendere la professione di vetrai e dedicarsi alla lavorazione del Vetro Artistico di Murano. E’ stata aperta nel 2001 ed è l’erede di quella storica fondata nel 1861. Si tratta della Scuola del Vetro “Abate Zanetti”; prevede corsi annuali e/o biennali ma anche corsi intensivi estivi durante i quali perfezionare tecniche e conoscenze acquisite.
L’arte vetraia di Murano è ancora viva e ben radicata nel territorio veneto e, grazie a recenti politiche di riqualificazioni terriotoriali, si mira sempre più a diffondere e valorizzare nel mondo i nostri marchi nazionali storici ed artistici.


Foto proveniente da: http://katiecarole.blogspot.it, http://www.murano-vetro.com
29 Maggio 2017 |

Cerimonia finale “Cultura e storia delle perle veneziane”

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Sabato mattina 13 aprile si è tenuta la cerimonia finale del progetto “Cultura e storia delle perle veneziane”, organizzata dall’Associazione Veneziani nel Mondo (L.R. 15/1994 “Interventi per il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale di origine veneta nell’Istria e nella Dalmazia”). Alle 4 partecipanti dell’iniziativa – Elena Pugliese e Tura Bevitori della Comunità Italiana di Isola d’Istria + Angelina Perugini e Angelina Jankovic della Comunità Italiana del Montenegro – , che hanno potuto esporre i risultati del percorso realizzato, sono stati consegnati gli attestati di partecipazione, alla presenza di:
· il Dirigente della Direzione Relazioni Internazionali della Regione Dr. Diego Vecchiato;
· il componente del Comitato permanente per la valorizzazione del patrimonio culturale veneto nell’Istria e nella Dalmazia della Regione Prof. Antonio Monaco;
· il Consigliere di Amministrazione della Scuola del Vetro Abate Zanetti Derek Donadini;
· la docente del percorso, tenutosi presso la scuola del Vetro Abate Zanetti, Alessia Fuga;
· il Presidente dell’Associazione Veneziani nel Mondo Bruno Giuseppe Moretto;
· i Consiglieri di Amministrazione dell’Associazione Veneziani nel Mondo Livio Chiarot, Stefano Brozzola e Ennio Radi.

La giornata si è conclusa assieme al Leo Club di Venezia Lido, con il quale è stato organizzato un breve momento di riflessione sugli Italiani e le comunità italiane con sede in Istria, nonché il rapporto con la cittadinanza locale dopo l’esodo istriano.

Cultura e perle veneziane

13 Febbraio 2017 |

Corso di restauro e di orificeria nel Montenegro veneziano

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Dal 23 al 30 maggio 2015, a Cattaro, in Montenegro, si é tenuto il “Corso di restauro di oreficeria nel Montenegro veneziano”, iniziativa a bando regionale ai sensi della L.R.15/1994 “Interventi per il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale di origine veneta nell’Istria e nella Dalmazia”, progettata e realizzata dall’Associazione Veneziani nel Mondo, con la collaborazione della Comunità Italiana del Montenegro.
Presenti in loco sono stati i maestri restauratori veneti Dott.ssa Sara Garbellini e Dott. Mauro Cesaretto, che hanno condotto il percorso culturale-formativo rivolgendosi a \professionisti restauratori, in buona parte operanti presso il Centro nazionale di restauro di Crne Gore.
Il programma ha previsto in particolar modo la trasmissione ai partecipanti di cenni storici delle opere di arte sacra ed oreficeria nel corso dei secoli a Venezia ed in particolare nell’epoca della Serenissima Repubblica, l’esame delle tipologie costruttive dei manufatti di oreficeria sacra, l’analisi del degrado di manufatti, delle metodologie di restauro e delle problematiche più frequenti in fase di restauro.
Per l’occasione si é intervenuti direttamente su una delle più preziose opere d’arte orafa presente nella Cattedrale di Cattaro: il reliquiario della Santa Croce, risalente al 18° secolo.
Oltre ai professionisti restauratori, hanno assistito alle lezioni impartite e alle attività pratiche anche il Vicario Generale della Diocesi di Cattaro, Mons. Anton Belan, la Direttrice dell’Archivio storico di Cattaro, Snezana Pejovic e la Direttrice del Museo Marittimo di Cattaro, Mileva Pejakovic Vujosevic.
Questa iniziativa si é avvalsa della preziosa collaborazione ed assistenza della Comunità Italiana del Montenegro e della Diocesi di Cattaro e il successo riscosso e la geniale proposta formativa hanno posto le basi per future iniziative inerenti interventi di restauro di antiche e preziose opere del periodo della presenza veneziana in Montenegro.

Montenegro - Restauro e orificeria veneziana

Vujosevic Pejovic

6 Aprile 2015 |

Centro di cultura e civiltà veneziane

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E’ stato costituito il Centro di Cultura e civiltà Veneziane a Nova Friburgo nello Stato di Rio de Janeiro. La cerimonia di inaugurazione si è svolta il 26 febbraio presso la sede dell’istituzione sita in via Sara Braune, 71 alla presenza dei soci fondatori, di amici e simpatizzanti. Il presidente Avv. Giuseppe Arnò, da oltre vent’anni radicato in Brasile, seppur calabrese di nascita si sente veneto di adozione per essere vissuto ed aver esercitato per molti anni l’avvocatura nelle regioni del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia, per cui da sempre studioso della cultura e civiltà veneziane ha potuto realizzare un ambizioso progetto culturale da sempre accarezzato: la costituzione di un vero Centro Studi sulla Cultura e Civiltà veneziane. “Questo è un giorno memorabile della mia vita, dall’informalità si è passati finalmente ad una realtà riconosciuta e operativa che darà lustro alla cultura italiana, alla cultura lagunare in particolare e alla civiltà veneziana” con queste parole del presidente eletto si dava inizio alla cerimonia di nomina del Consiglio Direttivo fondatore.
Cooperazione e interscambio sono stati i temi in discussione in una recente visita a Marghera dell’Avv. Anrò accompagnato dalla moglie Patricia presso l’Associazione Veneziana nel mondo. Gli ospiti brasiliani sono stati calorosamente ricevuti dal Presidente Dott- Bruno Giuseppe Moretto e dalla Responsabile Progettazione, Amministrazione e Bilancio, Dott.ssa Loredana Flego. Uno scambio di doni a fine riunione e un invito a colazione hanno suggellato il lieto incontro.

cultura venezia

Articolo tratto da: La Gazzetta, Italo-brasiliana – http://www.lagazzettaonline.info/

6 Giugno 2014 |
ARTIGIANATO E PRODOTTI TIPICI VENEZIANI
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